Da pochi giorni ha chiuso i battenti un altro esercizio commerciale nel centro storico di Boscoreale in provincia di Napoli.
Si tratta dell’ennesima vittima delle conseguenze nefaste dei lavori di riqualificazione denominati Pit Vesevo, aggravate dalla grave crisi economica.
I cittadini del centro storico hanno lottato contro l’Amministrazione Comunale, con denunce, petizioni, ma non c’è stato nulla da fare, sono condannati a subire e a soffrire proprio per mano dello Stato.
Si riporta l’ultima delle petizioni presentate e si chiede ancora una volta di fare qualcosa a chi ha ancora a cuore la sorte di questa Nazione.
Novembrte 2013
Al Signor Sindaco del Comune di Boscoreale
Ai Consiglieri Comunali di Boscoreale
p.c. Al Prefetto di Napoli
OGGETTO: Richiesta di utilizzo momentaneo di una parte di Piazza Pace per la sosta degli autoveicoli, dal lunedì al sabato, in attesa della costruzione di uno o più parcheggi nel Centro Storico di Boscoreale. Richiesta di adozione del doppio senso di marcia sulla strada che collega il lato sud con il lato nord della stessa piazza, con conseguente nuova disciplina della viabilità in via Matteotti.
A seguito dei lavori di riqualificazione del centro storico di Boscoreale conclusi nel 2007, che hanno visto tra l’altro l’abolizione di un troncone di strada e la cancellazione dell’unico parcheggio che era a servizio di due banche, una scuola, due chiese, numerosi esercizi commerciali, studi di professionisti, due farmacie, un numero imprecisato di residenti (almeno tremila), e della casa comunale con tutti i suoi dipendenti, si è verificata una morte lenta per asfissia della vita economica, sociale e culturale di un’intera comunità. I lavori sono stati imposti alla popolazione dal potere politico, sordo a qualsiasi suggerimento nella stesura del progetto. Fatto ancora più grave nella fase precedente la consegna dei lavori è stato il comportamento anomalo di un Commissario prefettizio, il quale, sul notiziario ufficiale del comune, l’Informa Comune, del mese di luglio del 2006, aveva dichiarato che era cosciente della carenza progettuale, e che prima della consegna dei lavori, avrebbe sentito la comunità per trovare un rimedio. Tre mesi dopo invece, senza aver fatto nulla per rimediare alle carenze macroscopiche del progetto, e cosa ancor più grave per un funzionario dello Stato, venendo meno alla parola data sul giornale, non convocando nessun cittadino, consentiva invece la partenza di quei lavori maledetti, condannando così un’intera comunità a una lenta agonia. In questi ultimi anni nelle strade adiacenti a Piazza Pace, che è stato l’oggetto principale dei lavori di squalificazione, sono morti economicamente numerosi esercizi commerciali, alcuni sono emigrati in altri paesi o luoghi serviti da parcheggi, altri hanno semplicemente chiuso l’attività, molto prima di quest’ultima grave crisi economica. In questi giorni i commercianti superstiti della zona, si sono recati in Municipio e hanno ripresentato una petizione popolare, perché dal 2007 a oggi non hanno mai ottenuto risposta a qualsiasi livello istituzionale. La squalificazione del Centro Storico ha desertificato i luoghi e l’ingorgo dei primi tempi oggi quasi non c’è più, e tra poco non ci saranno più neanche i cittadini, ma resteranno solo quei pochi fantasmi che ancora si ostinano ad aggirarsi da mattina a sera sullo Spiazzo della Pace Eterna.
Per tutti i motivi su esposti si chiede di riesaminare la petizione in seno al prossimo Consiglio Comunale, da tenersi con urgenza. Con la grave crisi economica si rischia di far sparire completamente le attività commerciali dal Centro Storico, e di conseguenza si verificherà la morte definitiva della comunità che vive in questi posti. Seguono firme
Eppure lo Statuto del Comune di Boscoreale all’Art. 16 prevede tempi certi per avere una risposta.
Istanze, petizioni e proposte
1. I cittadini, singoli o associati, residenti o domiciliati nel Comune, possono presentare al
Sindaco istanze con le quali si chiedono le ragioni di determinati comportamenti o su
aspetti dell’attività amministrativa, o petizioni volte ad attivare l’iniziativa degli organi
del Comune su questioni di interesse collettivo. Il Sindaco è tenuto a rispondere, con
atto motivato, entro 60 giorni dalla presentazione dell’istanza o della petizione.
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